Consiglio Direttivo info6

Posted by on Novembre 14, 2015 in Iniziative CdQ, Notizie, Vita di quartiere | 0 comments

Consiglio Direttivo info6

Tra lettere, denuncie, petizioni e la ricerca di una sede è passato un anno

Ad un anno dalla ripresa delle attività del Comitato di Quartiere, il Consiglio Direttivo ha incontrato il sig. Luigi Daraccio, Responsabile AMA del VI Municipio per avviare un proficuo e costruttivo rapporto tra cittadini e azienda http://www.torrespaccata.org/consiglio-direttivo-info5/
A questo è seguita la denuncia inviata al Sindaco Marino, agli Assessori competenti e alla stampa sul forte disagio e degrado del quartiere http://www.torrespaccata.org/torre-spaccata-dice-basta/
Cosa è successo dopo è sotto gli occhi di tutti: sono state richieste le dimissioni del Sindaco, sciolto il Consiglio comunale, partito il processo a “Mafia Capitale” e nominato un Commissario straordinario nella figura del Dott. Francesco Paolo Tronca (che ha nominato a sua volta dei sub Commissari).

Ma a Torre Spaccata?
Il CDQ non è stato con le mani in mano; chi ci segue con attenzione saprà della bellissima festa organizzata a Parco Mancini per la nuova statua di Pinocchio http://www.torrespaccata.org/bentornato-pinocchio/ ma anche della denuncia sulle emissione di fumi nauseabondi e potenzialmente pericolosi per la salute, provenire da un accampamento abusivo sorto tra i campi del Centro sportivo “Augustea” e viale Palmiro Togliatti che ha raccolto centinaia di firme ed è stata inviata alle Autorità competenti (a proposito, ora il Comitato ha la sua PEC, Posta Elettronica Certificata, per una migliore ed efficace comunicazione con le Istituzioni: cdq@pec.torrespaccata.org).
A questo bisogna aggiungere una nuova petizione – anche questa con centinaia di firme, specialmente di studenti – che chiede il ripristino e il potenziamento della linea tranviaria del “Trenino Giallo”.
Infine abbiamo colto l’occasione dell’arrivo di nuovi fondi per la città per il Giubileo, per ricordare al Prefetto Tronca quali sono le problematiche più urgenti del nostro quartiere che attendono una soluzione seria e duratura.
(Tutti i documenti redatti dal Consiglio Direttivo li potete trovare su http://www.torrespaccata.org/comitato-di-quartiere/archivio-documenti/)

Questo non è tutto
Il costante rapporto con i cittadini e il monitoraggio della rete, ci portano a condividere l’amarezza e lo sconcerto di tanti sullo stato di abbandono in cui versa Torre Spaccata, pensiamo all’assurda storia della pattuglia della Polizia locale che ha presidiato per giorni una buca su viale dei Romanisti!
Lo ripeteremo fino alla nausea: il Consiglio Direttivo non ha la bacchetta magica ma, compatibilmente con gli impegni e le capacità di ognuno, è sempre disponibile a “dare voce a Torre Spaccata”.

Ora tra i prossimi impegni a cui siamo chiamati c’è quello della sede: avere una sede “nostra”, aperta, accogliente, viva … non è solo una necessità.
Abbiamo e continuiamo a ricevere la solidarietà di coloro che ci ospitano – prima il mercato ora il Circolo “La Torraccia” di via Marco Stazio Prisco 41 (sotto la Torre di San Giovanni) – però siamo consapevoli che, finché non avremo una sede stabile non potremo realizzare le nostre potenzialità.
Si è avviato da tempo un confronto all’interno del CD e con le Istituzioni per valutare alcuni spazi nel quartiere che potrebbero essere ‘valorizzati’ proprio con l’ingresso del Comitato e dei cittadini di Torre Spaccata; ne elenchiamo, per esempio, tre: il campo e il manufatto abbandonato dietro la Biblioteca Rugantino “assegnato” (come, da chi, perché?) ai ‘fantomatici’ Falchi Blu (qualcuno li ha mai visti a Torre Spaccata?) così come risultano “assegnati” ben cinque locali, all’interno del nuovo mercato, all’ANPANA (risulta a qualcuno attività sul territorio dell’associazione?): questi sono spazi pubblici di cui i cittadini del quartiere non beneficiano.
Un terzo spazio ci è stato proposto da un piccolissimo drappello di anziani: il Circolo di via Giaquinto, sito all’interno dell’omonimo parco, entrambi non godono di buona salute e avrebbero bisogno di un’energica ristrutturazione.
In tutti i casi la richiesta di questi spazi presume almeno due cose:

  1. la volontà di essere presenti sul territorio in maniera stabile e ‘fisica’ in modo da diventare un costante punto di riferimento per il quartiere
  2. un gruppo di persone – e relative risorse anche finanziarie (pensiamo, ad esempio, al pagamento delle utenze) – disponibili e convinte che questa presenza sia importante.

 

Si tratta in definitiva di raccogliere la sfida di offrire al nostro quartiere un po’ del nostro tempo per cercare di renderlo migliore, valorizzando le capacità e le inclinazioni di ciascuno. Chi ci sta?

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