Consiglio Direttivo info 30

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Il CDQ non va in vacanza e martedì 26 luglio ha incontrato la presidente e amministratrice delegata di Roma Servizi per la Mobilità (RSM), Anna Donati e due suoi collaboratori, gli ingg. Fabrizio Benvenuti e Marco Giberti. L’incontro prende avvio già da alcuni mesi addietro, quando all’atto della nomina, inviammo alla presidente Donati il nostro “Progetto Rammendo” per Torre Spaccata perché ci sembrava in sintonia con quanto dichiara RSM tra i propri compiti: “di svolgere attività strategiche di pianificazione, supervisione, coordinamento e controllo della mobilità pubblica e privata e gestisce attività di progettazione, sviluppo, realizzazione e gestione dei servizi di mobilità e di supporto alla comunicazione di Roma Capitale e delle aziende partecipate. Gli obiettivi strategici sono la riduzione della congestione da traffico veicolare, la riorganizzazione dell’offerta di trasporto pubblico, l’aumento della sicurezza stradale individuale e collettiva, la promozione di scelte di mobilità e comportamenti consapevoli e responsabili per contribuire alla sostenibilità ambientale, economica e sociale della città”. Per chi ci segue da poco tempo, il “Progetto Rammendo” (link) nasce già da alcuni anni, sotto la spinta dei cittadini stanchi di assistere impotenti alla trasformazione di Viale dei Romanisti da strada intra-quartiere ad ‘autostrada della morte’ a causa dell’aumento dei veicoli (ricordiamo l’apertura nel quadrante EST dei viali che portano all’Università e al Policlinico di Tor Vergata) e, soprattutto della velocità con la quale si percorreva e si percorre anche adesso. C’erano stati alcuni incidenti molto gravi che avevano coinvolto anziani nei pressi degli attraversamenti semaforici e – cosa che lasciò sconvolti gli abitanti – quello dei tre studenti falciati sul marciapiedi di Viale dei Romanisti all’altezza della “famigerata” curva all’altezza dell’ex mercato coperto. Il CDQ all’epoca cominciò ad elaborare alcune proposte per un piano per la messa in sicurezza del Viale e furono decine gli incontri con gli amministratori e i tecnici per arrivare ad una qualche soluzione, ma i risultati dopo anni di battaglie, furono la chiusura di alcuni varchi che permettevano di attraversare il quartiere da una parte all’altra, l’istallazione di due impianti semaforici e l’apposizione di una ventina di metri di guard-rail!!! Al di là dei risultati (per la verità molto scarsi e di dubbia efficacia) quello che si contestava allora e si contesta oggi è che il ‘paradigma’ della sicurezza viene declinato SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DAL PUNTO DI VISTA DEGLI AUTOMOBILISTI CHE LO DEVONO PERCORRERE mentre non tiene conto della realtà del quartiere. Per questo negli anni lo abbiamo arricchito, grazie all’apporto dei cittadini, dei genitori che accompagnano i figli a scuola e degli stessi operatori scolastici, di chi si reca quotidianamente al mercato, dal medico o in parrocchia, ascoltando le lamentele e la ‘paura’ di dover attraversare financo sulle strisce pedonali, raccogliendo testimonianze...

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